Quest'edificio, un bell'esempio dell'architettura indo-giavanese (1529-1677), presenta negli interni un mix di stili caratteristici del crogiolo culturale che fu Cirebon. Sopra la porta d'ingresso di questo palazzo del sultano (si tratta in realtà di una dimora padronale), si notano rappresentazioni scolpite di nubi e rocce: un'influenza cinese, che però si ritrova anche sui batik. Un altro dettaglio che colpisce sono alcune delle piastrelle di Delft incastonate nel decoro che evocano scene bibliche. Vi sono anche un salotto alla francese e rivestimenti lignei molto europei.