Se non potete cenare nel dehors, scegliete uno dei tavoli accanto alle imponenti finestre anteriori, per godere della vista sull’Heidsee e sulle montagne mentre assaporate l’ambiziosa rivisitazione in chiave moderna della cucina classica di Dominique Schrotter: un esempio è lo sgombro macchiato servito come “torre di tartare” e trancio marinato. Il pesce è accompagnato da piccole sfere di zucca ghiacciate e da un gel di pera, che forniscono un meraviglioso contrasto, e da un dashi di tartufo del Périgord, armonioso e quasi trasparente. È disponibile anche un menù fisso vegetariano. Proveniente da una famiglia di ristoratori, lo chef ha trascorso alcuni anni insegnando e viaggiando, fermandosi tra l’altro a Bangkok. Di conseguenza, ha sviluppato un vero e proprio debole per la cucina dell’Asia orientale, che ispira appuntamenti regolari come i “Sushi Festival”. Il personale attento e particolarmente cordiale saprà anche consigliarvi nella scelta dei vini.