La Bottega del 30
Immagine del luogo
Guida Michelin
Toscana
Il parere della Guida Michelin
Dietro il nome, un racconto: il 30 di ogni mese un venditore ambulante faceva tappa in questo piccolo e incantevole borgo di poche anime. Nel frattempo (siamo alla fine degli anni Ottanta), dalla Francia arrivava una giovane parigina, Hélène Stoquelet, che s'innamorò del Chianti e della sua cucina. Dedicò il suo ristorante a quel venditore e il nome è ancora lì a ricordarlo. In ambienti tipici fatti di muri in pietra e oggetti di vita contadina, la cucina già da anni è passata dalle mani di Hélène, in sala a consigliare i suoi ospiti, a quelle di Nadia Mongiat, nel segno di una certa continuità improntata alla toscanità e alla semplicità. Gli ingredienti sono infatti lavorati alla ricerca dei sapori della tradizione, come per il fegato di maiale (si usa la parte più sottile), cotto a bassa temperatura e poi messo sotto strutto con finocchietto per qualche giorno, quindi, riscaldato sotto vuoto a bagnomaria per essere servito tiepido, morbido e goloso su letto di fagiolini toscani.